Attraverso le nove storie percorse da Isaac Asimov nel suo libro intitolato"Io, Robot",ci troviamo dinanzi il sorprendente mondo della robotica ,di quelle che l'autore ne considera le leggi fondamentali e del rapporto con il genere umano ,l'etica, la paura del <<nuovo>>.
Storified by Chiaras ·
Wed, Jan 27 2016 12:55:31
Tratta dal film ispirato all'opera di Asimov, l'affermazione del robot protagonista Sonny risulta davvero incisiva e fuorviante. E' ,infatti, proprio il tema emozionale,affettivo che ci mette in difficoltà dinanzi tutto il mondo dei robot e del concetto di "macchina"in generale. Come si può cercare di smorzare attraverso l'uso dei robot ,tutto ciò che rende l'uomo l'essere più sorprendente e ciò che ne rende l'esistenza autentica,ossia le emozioni,le pulsazioni,le passioni,la creatività ,la fantasia? Basti pensare alla rivoluzione Romantica,cosa ha portato con sè e come ha cambiato la vita umana per capire quanto sia fondamentale la sfera intima,emozionale dell'uomo,il suo universo interiore. O ancora andando più lontano a Socrate ,il primo che ha riconosciuto l'esistenza di un mondo interiore ,del valore del sentimento!Allora viene da chiedersi ,si tratta di progresso o regresso?Eppure per Asimov la conoscenza della tecnica è un trampolino di lancio verso nuove e sorprendenti scoperte ,come quelle in ambito robotico, di cui non bisogna affatto aver paura ma con saggezza saperle comprendere ed apprezzare.E' questa la provocazione di Asimov ,fare i conti con un mondo ,quello dei robot,più umano del nostro forse,delle nostre presunzioni di superiorità e onnipotenza,degli incolmabili pregiudizi.
A tal propposito merita di essere visionata qui una delle scende più cruciali del film "Io, Robot" tratto dal libro.
Di cosa parla l'opera di Asimov?Qual è il punto di vista ?
E ciò si evince chiaramente attraverso le nove storie del libro ,da "Robbie" al "Circolo vizioso","Essere razionale" e così via.L'intento di Asimov è chiaramente reagire ,in particolar modo attraverso il primo dei nove racconti "Robbie" all'idea di robot <<come minaccia>>.E' in due categorie infatti che l'autore suddivide i robot,la prima di robot visti come minaccia ,gli altri sono robot <<stile patetico>>.L'approccio dell'autore è quello di portare il lettore all'abbandono del pregiudizio che vede i robot e il nuovo come qualcosa che possa minare l'uomo e la sua vita, promuovendo un atteggiamento aperto ad accogliere una realtà nuova che regolata da leggi ben chiare non può far altro che arricchire la vita umana.Anzi, potremo dire, che è proprio la scelta dell'autore di stabilire delle leggi all'interno di questo mondo a promuovere e sollecitare nel lettore l'interazione con il mondo della tecnologia e della robotica .Infatti è la scelta di darsi delle leggi forse la scelta più civile e umana di sempre .Ma quali sono queste leggi?
Le tre leggi della robotica
1.Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2.Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3.Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. »
(Manuale di Robotica, 56ª Edizione -
2058 d.C.
[1])
Partendo dalle considerazioni e sollecitazioni di Asimov, sono tante le opere cinematografiche e non di carattere fantascientifico che da sempre hanno presentato il mondo dei robot come un mondo tutt'altro che offensivo ma innocuo e perchè no, con quella componente così sorprendentemente umana ma nella sua accezione migliore ossia in altruismo,generosità,cortesia.
E' quanto si celebra in uno dei film-capolavoro di Robin Williams,intitolato "L'uomo bicententenario",forse tra le migliori prestazioni dell'attore. Andrew,robot-elettrodomestico, arriva a mostrare capacità assolutamente superiori rispetto ad un robot normale fino ad instaurare con la sua famiglia un legame di profondo affetto,fiducia,amore.
Non a caso lo sfondo della mia storia è tratto da una scena culmine del film, in quanto meglio porta ad interiorizzare come il mondo della tecnologia può e deve essere concepito come qualcosa che non può far altro che migliorare la vita dell'uomo, compensandone i limiti.Senza entrare in competizione: questo è il punto.Andrew come il Robbie di Asimov sono la prova e provocazione allo stesso tempo di una realtà in cui il mondo dell'uomo e della tecnologia sono in perfetta armonia .Non si tratta di sostituire ciò di quanto l'uomo ha dentro di più meraviglioso e unico da trasmettere ma di comprendere e promuovere un'idea diversa della stessa tecnologia.
Se volessimo fare degli esempi di come la tecnologia abbia migliorato la vita umana,ebbene essi sarebbero chiaramente infiniti. Tuttavia non si può non far riferimento al più evidente e lampante di tali esempi in ambito medico, dove grazie alle applicazioni delle più sofisticate tecnologie, si è potuti intervenire anche dove sembrava impossibile.
Ma soprattutto risultano sorprendenti ,in relazione alla tematica della robotica proprosta da Asimov ,le sue applicazioni e relazioni in ambito formativo ed educativo .A testimonianza di ciò un intervista a uno dei gruppi di Robotica Educativa in merito alla loro esperienza nella scuola.
Ecco che ,senza allontanarci e perdere di vista quello che rimane il fine ultimo di ogni insegnante e della scuola,non si può non prendere in considerazione il cambiamento ogni giorno in atto per effetto dell'influenza nuove tecnologie nelle nostre vite dinanzi al quale si può decidere di scappare in maniera anacronistica e improduttiva oppure di buttarcisi dentro e con equilibrio e saggezza affrontare una convivenza armoniosa e produttiva con il mondo delle tecnologie e a tale tipo di rapporto educare le nuove generazioni.
La tecnologia rimane pur sempre frutto di ciò che di più sorprendente caratterizza e forse rende tale l'uomo: il suo pensiero. Farne uso in maniera equilibrata e saggia ,questa la chiave di lettura.
A conclusione ,le parole dell'autore: